METODI EDUCATIVI

Speciali

1. BEN-ESSERE FRATELLI

Come introdurre in poche parole, semplici e comprensibili, un progetto che parte da un pensiero comune e da molto lontano?

Comune ad un gruppo composto da operatori, famiglie, agenzie del terzo settore e professionisti di molte discipline. Il nostro impegno al fianco delle persone con disabilità e malattia rara, e alle loro famiglie, è stato caratterizzato da subito, e ha mantenuto nel tempo con maggiore precisione, specificità e profondità, un vertice di osservazione e cura che guarda al dominio ‘disabilità’ con attenzione globale. I soggetti e gli oggetti della cura, il contesto, le varie agenzie coinvolte a vari livelli, nel costruire progetti di assistenza, riabilitazione, educazione, hanno intrecciato le loro azioni per identificare le priorità negli obiettivi del progetto, per condividere strumenti di diagnosi e cura, utilizzando i punti di debolezza come indicatori privilegiati dei nostri interventi e i punti di forza come alleati nel lavoro.

Dall’incontro tra globale e particolare, è nata spontaneamente la necessità di dedicare un’attenzione specifica ai fratelli e alle sorelle (sibling) delle persone con disabilità da noi seguite, e subito dopo l’interesse ad approfondire con spirito e azioni di ricerca sia la condizione dei sibling, nel loro condividere un’esperienza familiare carica in modo importante di emozioni e sollecitazioni relazionali, ad alto livello di coinvolgimento emotivo, sia la qualità delle relazioni parentali con il figlio con disabilità e con quello cosiddetto ‘sano’, per disegnare lo stato di benessere e la qualità di vita di queste famiglie, a confronto spesso con un enorme carico assistenziale.

In questo volumetto, troverete dunque raccolta questa nostra incredibile e meravigliosa, arricchente esperienza di lavoro comune coi sibling.

Al progetto “Ben-Essere Fratelli” hanno collaborato gli psicologi e i neuropsichiatri afferenti all’Unità Complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Servizio per la Disabilità Complessa e un’artista terapista che da anni collabora nella co-conduzione dei gruppi.

Il progetto è stato possibile grazie ad un finanziamento del Comune di Milano ottenuto attraverso un progetto presentato da il Forum della Solidarietà ONLUS e con la collaborazione dello Sportello Malattie Rare del Policlinico di Milano, che ha collaborato per la parte di reclutamento dei pazienti. L’impegno sulla ricerca è stato assolto attraverso una collaborazione con il gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisiopatologia Medico- Chirurgica e dei Trapianti dell’Università degli Studi di Milano. La Supervisione clinica al lavoro di gruppo è stata curata dal Dott. Jannaccone Pazzi, psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell’Istituto per la Psicoterapia di Gruppo (IPG) di Milano.

Chi è interessato a questo interessante progetto, può scaricare il volumetto qui:

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2. I TANTI FILI DIFFERENTI, UNITI DA UN UNICO SCOPO, SONO DIVENTATI UN UNICO TESSUTO.

Durante il convegno RTS di Roma dello scorso Novembre 2016  è stato presentato a cura della maestra Rosa un interessante progetto di collaborazione tra scuola e famiglia. La presentazione e le slide che seguiranno mostrano come questo lavoro congiunto abbia permesso l’inclusione e ha reso possibile l’inserimento in un gruppo-scuola un bambino che inizialmente non era accettato.

Chi è interessato può scaricare il tutto qui:

RELAZIONE e SLIDE e SLIDE CAA

3. LA SINDROME DI RUBINSTEIN-TAYBI – Inclusione scolastica, strategie e metodologie

Il seguente elaborato nasce in risposta a una sentita esigenza di formazione quando,  due anni fa, ho lavorato come docente in una classe composta da 20 alunni, tra i quali uno con Sindrome di Rubistein-Taybi. La  situazione mi ha permesso di riflettere sull’importanza dell’inclusione a scuola, sulla responsabilità di ciascun docente di fare del proprio meglio per garantirla all’interno delle classi e sull’assoluta necessità di un’adeguata preparazione sui temi della disabilità. Per questa ragione, ho intrapreso il percorso per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno presso l’Università di Verona e ho deciso di approfondire proprio le tematiche legate alla Sindrome di Rubistein-Taybi, che aveva creato in me un senso iniziale di smarrimento e inadeguatezza. Condivido questo breve lavoro, nella speranza che possa essere un punto di partenza e che possa offrire strumenti utili e spunti di riflessione per tutti coloro che lavorano a stretto contatto con ragazzi affetti da questa patologia.

Chi è interessato può scaricare l’elaborato di approfondimento teorico QUI

Per ogni necessità, domanda o aiuto non aspettare, siamo a tua disposizione.